+ Dal Vangelo secondo Luca 13,22-30
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Sono corsa a cercare, per prima cosa, il brano di vangelo dove ricorreva la frase: “là ci sarà pianto e stridore di denti”. Trovato: il banchetto per le nozze del figlio del re, Matteo 22, 1-14.
Il padre dello sposo lascia alcuni invitati fuori dal banchetto perchè non vestiti a dovere, lasciandoli in una terra dove ci “sarà pianto e stridore di denti”. Tostini i ragazzi.
Se siamo qui a ripeterci ogni giorno che seguire Gesù è semplice, vuol dire che ci crediamo sul serio. Se ci crediamo in così tanti, probabilmente un fondo di verità c’è. Solo che ci viene presentato qui il difficile della questione (anche se per noi anche il ‘seguire’ è una faccenda tosta, figuarsi questa!): entrare dalla porta piccola, essere adatti. Farsi ultimi per poter essere tra i primi.
No, questa volta c’è da ammettere che è tutt’altro che facile. Chi ne ha voglia? Chi se la sente? Chi ci riesce? Facciamo abbastanza? Siamo in pari o siamo già in debito quanto ad iniquità e affini?
Le solite serie di domande… Che non trovano certo una risposta diretta nell’uomo, ma solo in Dio.
Solo che, come dicevo l’altra sera ai ragazzi del gruppo, non è che Dio ci venga a parlare con il suo bel vocione lirico per darci le risposte: le nasconde, sta a noi scovarle. Se saremo bravi almeno un po’ in questo, allora potremo essere riconosciuti quando busseremo alla Sua porta.
Riflessione di Robi