Tourniquet
Artista: Evanescence
Titolo: Tourniquet
Titolo Tradotto: Laccio Emostatico Ho provato ad uccidere il dolore
ma ne ho solo attirato dell’altro
giaccio morente
e sto versando rimorsi e tradimenti rosso sangue
sto morendo, pregando, sanguinando e urlando
sono troppo persa per essere salvata?
sono troppo persa?il mio Dio, il mio laccio emostatico
restituiscimi la salvezza
il mio Dio, il mio laccio emostatico
restituiscimi la salvezzati ricordi di me?
perduta per così a lungo
sarai dall’altra parte
o ti scorderai di me?
sto morendo, pregando, sanguinando e urlando
sono troppo persa per essere salvata?
sono troppo persa?il mio Dio, il mio laccio emostatico
restituiscimi la salvezza
il mio Dio, il mio laccio emostatico
restituiscimi la salvezzaVoglio morire
il mio Dio, il mio laccio emostatico
restituiscimi la salvezza
il mio Dio, il mio laccio emostatico
restituiscimi la salvezza………………….Tratta da Fallen, l’album che ha lanciato gli Evanescence, questo testo vive di un paragone ardito, ma interessante. Dio è paragonato al laccio emostatico, vista così sembra quasi una bestemmia……….ma se leghiamo questa affermazione alla prima parte del testo, ci accorgiamo che "Amy lee" scrive: sono troppo persa per essere salvata?
E’ un canto di disperazione di una persona che prova ed ha provato tanto dolore, è disperata……penso : si è infilata nel mondo delle siringhe………..Allora il laccio emostatico è la salvezza poichè evita l’emorragia……. Certo avrebbe potuto trovare altri paragoni per descrivere la Salvezza che viene da Dio, ma in fondo in alcune situazioni Dio è proprio come il laccio se non ci fosse saremmo morti!! Quante volte seppur vivi siamo come morti che camminano, poichè privi di prospettive ed obbiettivi che rendono viva la nostra esistenza?
Nonostante il tema difficile, è cmq un tentativo interssante.
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Archivio per luglio, 2008
Marta e Maria, quindi, come indicazione essenziale dell’essere cristiano, del diventare discepoli.
Pubblicato: 29 luglio 2008 in Vangelo del giornoDal Vangelo del giorno + Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta,
lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la
quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece
era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse:
“Signore, non ti curi che mia sorella
mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le
rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte
cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la
parte migliore, che non le sarà tolta”.
Marta e Maria, le due sorelle, sono
l’emblema del doppio polmone della vita cristiana: preghiera e azione.
Una preghiera non può che diventare azione, come il samaritano, e
l’azione prende linfa e senso della preghiera. Non possono esistere
l’una senza l’altra, non c’è discepolato autentico senza entrambi. Il
discepolo cerca nella preghiera, nella preghiera silenziosa e costante,
quotidiana e autentica, l’incontro col Rabbì Gesù. Certo, se per noi
preghiera equivale a lista della spesa, a cose da chiedere, se si
esaurisce in un battere cassa, abbiamo poche possibilità di gioire
della preghiera. Ma se preghiera è – invece – imparare ad ascoltare il
silenzioso mormorio di Dio in noi, è tutt’altra faccenda. Di quanta
preghiera manca il nostro tempo! Di quanto silenzio! E l’azione, il
riconoscere il volto di Cristo nel fratello sofferente. Una fede che
non esce dalle chiese, che si ferma ai tre quarti d’ora di messa
domenicale, che non cambia i rapporti in ufficio o col vicino di casa,
che non insegna a leggere la vita e cambiarla alla luce del Vangelo, è
e resta fede sterile.
Marta e Maria, quindi, come indicazione essenziale dell’essere cristiano, del diventare discepoli.
Gemelli Diversi in “Boom” – 2008
Istruzioni per l'(ill)uso
Il 51% delle famiglie italiane possiede tre o più televisori, un adolescente su due passa almeno tre ore al giorno davanti alla TV. La sua coscienza viene bombardata quotidianamente da programmi che propongono falsi miti e inducono a facili illusioni. Se avessi in mano il telecomando di tuo figlio tu cosa faresti? Cosa ci fai davanti a quello schermo, fuori c’è un inferno e tu rimani fermo te ne pentirai non perdere tempo usa il tuo talento al 100%… So che cerchi come sfogarti ed avvicinarti a chi è come te ma che tu sogni amanti diamanti tanti contanti un posto al privé. Ehy ehy se sei un artista è ora che tu capisca il punto non è mettersi in mostra ma la libertà di pensare gridare il tuo punto di vista in questa società che non ha morale… vuoi lasciare un segno nel mondo cercare te stesso scavare più a fondo… ma va… con la spiritualità che ci si fa è un conto a 7 zeri che fa la felicità. Oh… Vuoi la tua opportunità? Il tuo giorno da leone vuoi la vita di una star? E una folla che grida il tuo nome… fai attenzione all’assuefazione che dà la spazzatura che vedi in televisione. No signore ha ragione l’autore nessuna discussione segui il copione, fissa la tecnica su come si recita una rissa frenetica a buona domenica siediti e medita chiediti cosa meriti o vuoi finire sull’isola dei patetici? Oh, mio Dio, nooo… Se tra una bugia e una verità non sai decidere vivere nella normalità sembra impossibile se la coscienza non ti aiuta devi scegliere vendi l’anima o salvi la tua integrità. Quanti buoni consigli che ignorerai, rincorrendo il tuo scopo, quanti cattivi esempi adeguati ai tempi scherza col fuoco, ma la strada più corta a volte ti porta dove non vuoi e poi… |
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“Il “Se avessi in mano il telecomando di tuo figlio tu cosa faresti”: “la sua coscienza viene bombardata quotidianamente da programmi che propongono falsi miti e inducono a facili illusioni”: qual “non perdere tempo usa il tuo talento al 100 %”: un’altra sfida oggi è educare alla creatività. Educare significa “condurre fuori”, aiutare i giovani a scoprire e tirar fuori le loro potenzialità, passando dalla dipendenza alla creatività personale. “la libertà di pensare gridare il tuo punto di vista”: “vuoi lasciare un segno nel mondo cercare te stesso scavare più a fondo… siediti e medita chiediti cosa meriti”:
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Per riflettere * Quanto tempo al giorno dedichi alla TV? * Che tipo di programmi segui? Quali sono i criteri con cui li scegli? * Sai essere critico di fronte a programmi scadenti o a modelli negativi proposti come miti dalla TV? * In che misura coltivi la tua creatività e non ti adegui alle mode? * Sai fare scelte che ti aiutano a crescere nella tua interiorità?
Guarda il video |
Dedicato a tutti quelli che non riescono ad uscire dalla rete di desideri
che altri hanno proiettati su di loro.
bel testo………ed anche discreta musica ….guarda il video su questo intervento
Artista: Linkin Park
Titolo: Numb
Titolo Tradotto: Intorpidito
Mi sono stancato di essere ciò che desideri io sia
Sentendomi così sleale, perso sotto la superficie
Non so cosa ti aspetti da me
mi tieni sotto pressione per assomigliarti
(Intrappolato nella risacca, esattamente intrappolato nella risacca)
ogni passo che faccio è un altro errore per te
(Intrappolati nella risacca, noi siamo esattamente intrappolati nella risacca)
Sono diventato così intorpidito
Non riesco più a sentirti lì
Diventato così stanco
Così tanto più consapevole
di quel che che sto diventando
Tutto quello che desidero fare
è essere più come me
e meno come te
Non vedi che mi stai soffocando
Tenendomi troppo stretto, per la paura di perdere il controllo
Perchè quello che hai pensato io potessi essere
E’ crollato esattamente di fronte a te
(Intrappolati nella risacca, noi siamo esattamente intrappolati nella risacca)
ogni passo che faccio è un altro errore per te
(Intrappolati nella risacca, noi siamo esattamente intrappolati nella risacca)
E ogni secondo che spreco è più di quelli che mi posso permettere
Sono diventato così intorpidito
Non riesco più a sentirti lì
Diventato così stanco
Così tanto più consapevole
di quel che che sto diventando
Tutto quello che desidero fare
è essere più come me
e meno come te
E so che potrebbe darsi che anche io fallisca
ma so che tu eri esattamente come me
Con qualcuno deluso da te
Sono diventato così intorpidito
Non riesco più a sentirti lì
Diventato così stanco
Così tanto più consapevole
di quel che che sto diventando
Tutto quello che desidero fare
è essere più come me
e meno come te
Sono diventato così intorpidito
Non riesco più a sentirti lì
Mi sono stancato di essere ciò che desideri io sia
Sono diventato così intorpidito
Non riesco più a sentirti lì
Mi sono stancato di essere ciò che desideri io sia
I genitori di oggi si trovano a riflettere e a pensare alle scelte che i loro figli dovranno intraprendere. Pensano, spesso con eccessiva preoccupazione, ai loro studi, alla loro professione, al loro posto nella vita e al loro futuro nell’amore. A volte sognano successo, ricchezza, prestigio, proiettando sui figli i loro desideri irrealizzati. Altre volte desiderano semplicemente una crescita serena, che sia senza eccessi, senza intemperanze, né smarrimenti. Alcuni si preoccupano della loro fede e di una seria educazione cristiana; altri la ritengono una questione di minor valore. In questa ricerca continua sul futuro dei figli, ogni papà e ogni mamma devono sempre avere un grande rispetto, una grande attenzione e una vera libertà da ogni attaccamento ai propri schemi: i figli non sono la loro copia o il loro specchio. Sono persone, persone libere e autonome. Pensate, cari genitori, che non c’è niente di più bello di quanto Dio ha immaginato e predisposto per i vostri figli. Introdurre alla vita e alla fede significa insegnare ai bambini che la vita è un dono prezioso e una singolare vocazione. Voi avete la grande responsabilità di parlare ai vostri figli del mistero della vocazione, del fatto che Dio ha un progetto su di loro: non devono ostacolarlo, né devono temere, perché il desiderio di Dio su una persona è il suo bene più grande.
Elisa in "Soundtrack ’96-’06" – 2006
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"IL MIO PSICOLOGO SI CHIAMA GESU’"
DI CARLO NESTI
EDIZIONI SAN PAOLO
EURO 9,50
Quando leggiamo un libro di saggistica, a volte, ci può non essere simpatico l’atteggiamento "professorale" dello scrittore, che si piazza un gradino sopra di noi, e impone la "predica" dall’alto del suo "pulpito".
Nel libro che ho realizzato, e che si intitola "Il mio psicologo si chiama Gesù", voi non troverete questo atteggiamento, perché, pur parlando di spiritualità e psicologia, io non sono né un teologo, né uno psicologo, bensì un semplice giornalista.
Vorrei che mi consideraste, ricordando i tempi della scuola, come un vostro compagno di banco, in occasione del tema di classe.
In questi ultimi anni, attraverso letture ed esperienze, credo di avere capito qualcosa di utile a tutti, e, mentre laggiù il professore… non guarda, cerco di mettervi a disposizione, sullo stesso vostro piano, proprio ciò che ritengo di avere compreso.
La mia è una testimonianza personale di come, leggendo il Vangelo, si possano trovare frasi di Gesù capaci di trasmettere indicazioni precise per vivere più serenamente.
In ogni capitolo viene analizzata una di queste frasi: 22 frasi per 22 argomenti diversi, 22 strade da percorrere verso la serenità.
In troppi credono che, seguendo Dio, si viva male, con il tormento dei doveri terreni, mentre invece si vive meglio, con la gioia dei diritti, fra i quali quello alla felicità eterna.
E’ la sintesi del percorso che ho intrapreso da 2 anni e mezzo, e che ha portato me, credente e cattolico, ma, come tanti, senza il necessario trasporto, a sentire sempre la presenza di Dio all’interno della mia coscienza.
Si parte da una premessa: ciascuno di noi, prima o dopo, ha bisogno di "dare un senso" alla vita, che è come possedere un paio di lenti, nuove di zecca, per vedere in modo corretto qualsiasi cosa.
Anche se può apparire un paradosso, è soltanto il senso che si dà alla morte a garantire un senso alla vita.
Se per noi la morte è un punto di arrivo, e dopo non c’è nulla, tutto dovrà essere, affannosamente, ottenuto subito, e la sconfitta non avrà nessun altro significato se non la "caduta".
Se per noi, al contrario, la morte è un punto di partenza, verso la Felicità Eterna, allora tutto quello che c’è prima andrà relativizzato, e la sconfitta avrà sempre un significato di "crescita", in vista del premio finale.
Per ora mi fermo qua, perché il resto è nel libro, con la speranza di potere offrire un contributo prezioso a chi, spesso, si guarda intorno, e si guarda dentro, senza capire esattamente "come pensare" e "come agire".
Chissà che anche questo apporto, con la massima umiltà, possa ricordare ai lettori da dove veniamo, e dove siamo destinati a tornare, condizione indispensabile per vivere meglio.
Di sicuro, il libro vale più di un miliardo di telecronache: è la cosa più importante che ho scritto nella mia vita, perché è la vita stessa.
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Trova il tempo di pregare
Trova il tempo di ridere
È la fonte del potere
È il più grande potere sulla Terra
È la musica dell’anima.
Trova il tempo per giocare
Trova il tempo per amare ed essere amato
Trova il tempo di dare
È il segreto dell’eterna giovinezza
È il privilegio dato da Dio
La giornata è troppo corta per essere egoisti.
Trova il tempo di leggere
Trova il tempo di essere amico
Trova il tempo di lavorare
E’ la fonte della saggezza
E’ la strada della felicità
E’ il prezzo del successo.
Trova il tempo di fare la carità
E’ la chiave del Paradiso.