Archivio per gennaio, 2013

+ Dal Vangelo secondo Marco 4,21-25

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

lampara encendidaLa luce vera è venuta nel mondo non per essere nascosta ma per illuminare tutta l’umanità. Però, è anche vero che ci sono momenti della storia in cui la luce che è Cristo, sembra essere nascosta, tenuta in segreto, e poi, ci sono altri momenti quando davvero la luce brilla e disperde le tenebre.
Forse, bisogna ricordarci che non siamo noi ad accendere la luce o farla brillare. Dio ha il suo piano di amore e di salvezza; sovente, noi uomini e donne non badiamo a questo e andiamo avanti con i nostri progetti come se tutto dipendesse da noi. Invece, la “lampada” arde con una forza eterna dalla croce fino ad oggi, brilla nella vita perseguitata e sacrificata di tanti cristiani ?nascosti’.
Dio che ama e ci ama intensamente non permette che i nostri peccati rovinino il suo progetto di vita eterna e di felicità: “Ricordati, cristiano della tua dignità!” (Leone Magno).

fonte LaChiesa

Dal Vangelo secondo Marco 4,1-20

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Terreni, tanti tipi di terreni: la strada, i sassi, i rovi e infine un
‘terreno buono’. Una zona fertile, dove un semino può morire in santa
pace e iniziare a generare Vita.6460838-crescita-del-business--closeup-di-holding-verde-mani-pianta-indicante-teamwork
Sto diventando monotematica di questi tempi, ma questa situazione mi
si è riproposta pari pari nell’esperienza in Venezuela: già qualche
frutto era cresciuto dalla presenza della parola di Dio nella mia
vita, ma ultimamente le situazione stavano rendendo la mia vita un
groviglio di rovi in cui quel seme rischiava di soffocare. Poi mi è
stato detto: “Partite con il cuore libero e aperto, svuotatelo di
tutto per farlo riempire di ciò che Dio vi donerà laggiù”. E così è
stato. Ho sradicato i rovi, li ho tolti dal mezzo per vedere fiorire
qualcosa di nuovo e allo stesso tempo già conosciuto: Dio nella mia
vita come Presenza Viva! E che Gioia dà, che Serenità, che FELICITA’!!
Ma sradicare i rovi o levare i sassi che coprono la parte buona e
fertile del nostro terreno non è cosa da fare solamente prima di
qualche esperienza particolare: è un lavoro quotidiano, che spesso si
fa più fatica a portare avanti, ma che va sostenuto con costanza e
impegno; si rischia di far morire una delle cose più Belle che
possiamo desiderare, altrimenti. E tendere l’orecchio, ascoltare
perchè ne siamo capaci, non farci prendere dall’indifferenza che in
questi casi non paga! Se l’evangelista Marco ha voluto riportare anche
ciò che Gesù ha detto ai discepoli lontano da occhi indiscreti, quindi
l’ha reso pubblico, non c’è motivo per cui continuare a non voler
capire! Grazie a persone come lui noi possiamo guardare E vedere,
ascoltare E comprendere, e infine convertire i nostri cuori!
Signore, Grazie per chi ha reso testimonianza delle Tue parole; Grazie
perchè non smetti di seminare germogli di vita nuova in ognuno di noi,
a dispetto del terreno che portiamo dentro!

Riflessione di Roby

+ Dal Vangelo secondo Marco 3,31-35

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.  Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».  Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

in questo brano di Vangelo, San Marco fissa l’attenzione sull’incomprensione nei confronti di Gesù da parte dei suoi famigliari. Il fatto che questi Lo cercano “stando fuori” sta ad indicare che anche loro devono compiere il cammino di fede nella ricerca di Dio. La risposta newMadonna_brusca di Gesù “Chi è mia madre?” mostra un atteggiamento duro ma il mettere da parte la parentela terrena con Maria è il chiaro esempio di come Gesù voglia appartenere completamente a Dio; il prendere le distanze dalla famiglia dimostra che è giunto il momento in cui su tutto comincia a prevalere il Regno di Dio. “Ecco mia madre…” dice Gesù guardando le persone sedute ad ascoltarLo: ecco la Sua missione, il dedicarsi alla nuova famiglia. Sta per formarsi la Chiesa, essa sta nascendo attraverso il radunarsi attorno a Cristo.
E noi? Siamo dentro a fuori della Sua presenza? Dove vogliamo essere?
Ti prego, Signore, aiutaci a starti vicino ed a lasciarci “abbracciare” da Te. Rivolgo una preghiera a Maria con le parole del nostro Papa Benedetto XVI: “Maria, esempio perfetto di chi offre tutto se stesso confidando in Dio, aiuta ciascuno di noi, in questo Anno della Fede, a rafforzare la fiducia in Dio e nella Sua Parola.”

★ Riflessione di Debora ★

Dal Vangelo secondo Marco 3,22-30

In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

Commento (1)Leggo il Vangelo e mi chiedo : ” ma che tipo di fantasia ci vuole per arrivare a pensare che Gesù sia un indemoniato che scaccia i demoni per conto del diavolo ? un indemoniato che fa del bene per conto del male ? In pratica, come si usa dire ” un cane che si morde la coda”. Che senso potevano dare a questi loro pensieri gli scribi ? non si rendevano conto di quanto illogica fosse la loro teoria ?
Ci vogliono proprio degli occhi bendati, dei cuori di ghiaccio, per non riuscire a “vedere” a ” sentire”. Ci vuole una forte ostinazione nel rifiutare e nell’odiare Dio, per farsi dei viaggi così contorti !.
Ma Gesù nella sua infinita bontà  e nel suo grande amore cerca di aprire questi occhi, questi cuori, cerca di ragionare insieme agli scribi sull’assurdità dei loro pensieri ” Come può Satana scacciare Satana ? “.
 
Che amore grande è il tuo Gesù ! Nonostante l’uomo ti bestemmi, ti allontani dai propri cuori, ti paragoni a Satana e  ti rifiuti, tu pazientemente e amorevolmente cerchi di aiutarci a riconoscere le nostre malvagità, ad aprirci gli occhi, i cuori e a vederti per ciò che realmente sei.
Grazie Gesù, perchè in ogni momento tu testimoni la tua misericordia verso chi ti vuole male.
 Ti prego di aiutare ogni uomo nel riuscire a “vederti” e ” riconoscerti”. Allegerisci i nostri cuori affinchè non siano talmente pieni di quell’odio che ci induce a  scambiare il bene per il male e l’amore per l’odio.
Riflessione di Lella 

Dal Vangelo secondo Luca Lc 1, 1-4; 4, 14-21

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

spiritosanto Questa è la frase che mi ha colpito maggiormente del passo del Vangelo e subito mi sono posta una domanda: ma noi siamo fissi su di lui? credo che le persone presenti quel giorno nella sinagoga rimasero sbalordite e sorprese, ma noi, ed in prima persona io, rimaniamo sorpresi del incontro con Lui? bé penso proprio sia inevitabile, se apriamo realmente il nostro cuore a Lui, ne rimaniamo scioccati! non è facile incontrarLo, io perlomeno incontro tante tante provocazioni che mi allontanano; spesso nella scuola o comunque in luoghi che frequento quotidianamente! spesso ti accorgi di avere vicino persone che metteno in discussione la tua fede o provano a smontare tutto quello che tu testimoni ma ciò che ci rimane dall’incontro con Lui è troppo forte per cadere in queste provocazioni! Io prego il Signore affinchè noi possiamo essere sempre fissi su di lui, ed affinchè possiamo testimoniare la sua Parola a coloro che cercano un senso ed un punto fisso alla loro vita. Concludo scrivendo due parole di Madre Teresa, a me molto care: “Non permettere mai che qualcuno venga a te e vada via senza essere migliore e più contento. Sii l’espressione della bontà di Dio.”

*Riflessione di Lia*

Dal Vangelo secondo Luca 10,1-9. 

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.

pace-mondo“La messe è molta ma gli operai sono pochi”: sono solo settantadue i discepoli che Gesù invia a precederlo, non è certo un numero elevato, eppure all’inizio non c’erano nemmeno quelli: “pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe”; spargendosi sempre di più la parola del Signore “contagia” innumerevoli persone che, se scelgono di accoglierla, diventano “operai” nella messe del Signore, e vivendo la Sua parola giorno dopo giorno ne trasmettono il valore agli altri, che a loro volta faranno lo stesso: è questo il potentissimo meccanismo che Gesù ha messo in moto e che, già all’epoca, sembrava inarrestabile.

Questo passo contiene anche una sorta di “libretto di istruzioni” che i settantadue discepoli devono seguire. Gesù si rende conto di quanto il compito che affida a tutti loro sia immenso, sa di mandarli “come agnelli in mezzo ai lupi”, ma allora come possono avere successo? Rimanendo fermi nella loro fede, senza ostentare sicurezza: perché chi è certo di qualcosa non ha bisogno di ostentarlo, ma procedendo comunque senza esitazione. Gesù dice di benedire, guarire, ricevere con gratitudine la generosità della gente, non dice loro di fingersi dei “lupi” per essere accettati più facilmente, non gli dice di fare ciò che la gente si aspetta o che vorrebbe vedere, non gli fa promettere di eseguire miracoli o chissà cosa, gli chiede semplicemente di essere umili e di testimoniare con la loro vita e con le loro parole cosa sia la parola del Signore: è la genuinità di gesti semplici come quelli a rendere così travolgente la vera predicazione.

Riflessione di Jacopo

+ Dal Vangelo secondo Marco 16, 15-18

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

missioneFacile a dirsi, difficile a farsi… l’ evangelizzazione è un’ esperienza al contempo difficile e gratificante! Molto spesso ti ritrovi a interloquire con persone che sono solo capaci a denigrarti per ciò in cui credi;  a volte  arrivano incontri speciali dove di fronte a te trovi persone che hanno veramente  sete di Dio e tu, tramite la testimonianza, non puoi fare altro che offrire speranza , armonia e pace ! Ed è proprio in quei momenti che il cuore si riempie di una gioia infinita, perché senti  di essere parte di un grande progetto che il Signore ha per questo mondo. Evangelizzare, dunque, è una vera e propria missione ,che può essere realizzata anche nella quotidianità con amici , familiari, colleghi di lavoro, compagni di scuola, e per chi lo sente veramente nel cuore anche in altri paesi del mondo.  Termino con una preghiera ripescata nei cassetti della mia memoria che ho avuto modo di cantare a squarciagola per le strade di Caracas :

“Llevame donde los hombres necesiten tus palabras       
necesiten tus ganas de vivir
donde falte la esperanza donde falte la alegria
simplemente por no saber de ti”

<< Portami dove gli uomini hanno bisogno della tua Parola,  hanno bisogno della gioia di vivere, dove manca la speranza, dove manca l’allegria, semplicemente perché non conosce Te! >>

Riflessione di Elisa

“Luce”

Pubblicato: 24 gennaio 2013 in Lo Specchio del Vangelo, Vangelo del giorno

Dal Vangelo secondo Marco 3,7-12

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Leggendo questo passo del Vangelo, ho ripensato alle parole di Don Oreste nella quali egli spiegava come “Gesù diventa il mezzo attraverso il quale il Padre ci sceglie, donando la salvezza a tutti coloro che aderiscono a Lui”; e Don Oreste continuava ancora dicendo che tutte le persone immerse in Gesù, splendono della sua stessa Luce.
Così collegando queste riflessioni al Vangelo di oggi mi sono soffermato su questi tratti chiave “una grande folla, sentendo quanto faceva andò da lui……quanti avevano qualche male si gettavano su di lui……gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi”.
Queste parole mi hanno portato a riflettere su tre cose.luce

La prima. Le persone andarono da Lui sentendo ciò che faceva, da qui secondo me l’importanza dell’azione di un cristiano, della testimonianza di un incontro che ti cambia la vita, della partecipazione al sacerdozio di Gesù che ci dona la sua stessa Luce.
La seconda. Il Vangelo ci dice che le persone che avevano qualche male si gettavano su di lui, per questo ho pensato a quante persone anche oggi soffrono e hanno bisogno di appoggiarsi a qualcuno; come dice ancora Don Oreste, un cristiano deve “sporcarsi le mani, entrare nella realtà dell’altro che soffre”, facendo questo offrirgli una parola che guarisce.
La terza parte che mi ha colpito è come gli spiriti impuri scappano da Lui, un messaggio che ci invita a non aver timore, perchè Gesù è vicino, ci protegge, più forte di qualunque tentazione che ci vuole spingere lontano da Lui.Scrivendo, l’unica cosa a cui ho pensato è stata la parola Luce.
Luce di cui facciamo parte se accogliamo la sua chiamata
Luce che attrae a sè chi la guarda, chi ha “qualche male”
Luce che illumina il buio del peccato.
Riflessione di Max (di Riccione)

Dal Vangelo secondo Marco 3,1-6

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

No, ma grazie. Non solo uno sta male e chiede aiuto, ma un altro si offre di guarirlo, mica di dargli uno strappo verso un centro medico, DI GUARIRLO, e loro cosa fanno? Tramano per mandarlo a morte. Simpatici e aperti, non c’è che dire. Ma il problema è un altro, in realtà sempre lo stesso: chi fa la scelta migliore e chi quella più comoda? A scegliere di attenerti alle norme e abbassare la testa sempre in fondo ci guadagni, chi è più grande di te sicuramente non potrà lamentarsi della tua disobbedienza; facile. Ma quando ti metti di traverso, quando ti rendi presente e dici: ‘Ehilà, ci sono anche io qui, riconosco l’importanza e la giustizia delle tue leggi, ma avrei da aggiungere una cosa…’, tutto acquista un altro valore, tutto diventa per l’uomo e non l’uomo per tutto («Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato», dal vangelo di ieri). E Dio ci vuole così, ci ha mandato l’esempio in Gesù, nostro fratello maggiore: ci vuole docili alla Sua volontà, ma pienamente Vivi e Presenti; non con le Sue leggi a farci da paraocchi, ma facendo di esse pane di vita quotidiana, quel pane che alimenta sempre un corpo che cresce e una mente che ragiona. Mi vengono in mente, ditemi voi se è una cosa strampalata, i cartelli stradali rettangolari, come quello nell’immagine: mi ricordo dalle lezioni di teoria che c’è una sottile differenza rispetto a quelli tondi, perchè questi ultimi implicano un obbligo, una regola fissa, i primi invece sono più un’indicazione, del tipo ‘è meglio che tu prenda questa strada se non vuoi fare un incidente, ma non è detto che accada’.

Signore, grazie per i cartelli rettangolari che ci doni: delle volte non li vediamo, altre ne vediamo troppi e andiamo in confusione, ma Tu sei QUI, se non per dare altre indicazioni più precise almeno per non farci perdere d’animo. Grazie Signore!!!
 
Riflessione di Roby

+ Dal Vangelo secondo Marco 2,23-28

In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

Una fede che segue pedissequamente delle norme rigide e precostituite è una fede che ha perso la bellezza dell’autenticità… che si è Divieto raccolta fiori_609inaridita ed ha perso l’essenziale, concentrandosi solo su uno sterile elenco di doveri e “non doveri”. Questo vale ieri come oggi; pensiamo alle cose più semplici, come per esempio l’atteggiamento che ci spinge a partecipare alla S.Messa la domenica: tra andare perchè “sennò ci si devo confessare”, perchè “lo fanno i miei amici”, perchè “mi obbligano i genitori”, perchè “sono abituato così”… oppure per vivere un momento di preghiere assieme alla propria comunità e incontrare il Signore c’è una bella differenza. Metterei questo brano perciò in parallelo con le critiche che Gesù fa ai farisei nel capitolo 23 di Matteo perchè la sostanza è bene o male la stessa: credere di essere impeccabili davanti al Signore per essersi attenuti esteriormente a comportamenti codificati e degni di lode, quando invece le attitudini del cuore vanno da tutt’altra parte. Qui Gesù non lascia spazio all’interpretazione e riporta al centro quello che merita di essere al primo posto, il motore che muove la Legge e tutto quello che ne consegue: l’essenziale è Gesù, avvicinarsi con il cuore allo stile del Signore e al suo Amore incondizionato. Credo che questo sia lo step principale, dopo tutto viene di conseguenza.

★ Riflessione di Gulli★