Il mondo ha paura di tutto, fuorché del peccato.

Pubblicato: 8 dicembre 2008 in Fermati sul monte
mons Angelo Comastri 
 

L’Immacolata scuote dalla ‘narcosi da peccato’     

padre Raniero Cantalamessa

Con il dogma dell’Immacolata Concezione la Chiesa cattolica afferma che Maria, per singolare privilegio di Dio e in vista dei meriti della morte di Cristo, è stata preservata dal contrarre la macchia del peccato originale ed è venuta all’esistenza già tutta santa. Quattro anni dopo essere stata definita dal papa Pio IX, questa verità fu confermata dalla Madonna stessa a Lourdes in una delle apparizioni a Bernardetta con le parole: "Io sono l’Immacolata Concezione.

La festa dell’Immacolata ricorda all’umanità che c’è un sola sola cosa che inquina veramente l’uomo ed è il peccato. Un messaggio quanto mai urgente da riproporre. Il mondo ha perso il senso del peccato. Ci scherza come se fosse la cosa più innocente del mondo. Condisce con l’idea di peccato i suoi prodotti e i suoi spettacoli per renderli più attraenti. Parla del peccato, anche dei peccati più gravi, al vezzeggiativo: peccatucci, vizietti, passioncelle. L’espressione "peccato originale" viene usata nel linguaggio pubblicitario per indicare qualcosa di ben diverso dalla Bibbia: un peccato che conferisce un tocco di originalità a chi lo commette!

Il mondo ha paura di tutto, fuorché del peccato. Ha paura dell’inquinamento atmosferico, dei "mali oscuri" del corpo, della guerra atomica, oggi del terrorismo; ma non ha paura della guerra a Dio che è l’Eterno, l’Onnipotente, l’Amore, mentre Gesù dice di non temere coloro che uccidono il corpo, ma di temere solo colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna (cf Lc 12, 4-5).

Questa situazione "ambientale" esercita un influsso tremendo anche sui credenti che pure vogliono vivere secondo il Vangelo. Produce in essi un addormentamento delle coscienze, una specie di anestesia spirituale. Esiste una narcosi da peccato. Il popolo cristiano non riconosce più il suo vero nemico, il padrone che lo tiene schiavo, solo perché si tratta di una schiavitù dorata. Molti che parlano di peccato, hanno di esso un’idea del tutto inadeguata. Il peccato viene spersonalizzato e proiettato unicamente sulle strutture; si finisce con identificare il peccato con la posizione dei propri avversari politici o ideologici. Un’inchiesta su che cosa pensa la gente che sia il peccato darebbe dei risultati che probabilmente ci spaventerebbero.

Anziché nel liberarsi dal peccato, tutto l’impegno è concentrato oggi nel liberarsi dal rimorso del peccato; anziché lottare contro il peccato, si lotta contro l’idea di peccato, sostituendola con quella assai diversa del "senso di colpa". Si fa quello che in ogni altro ambito è ritenuta la cosa peggiore di tutte e cioè negare il problema anziché risolverlo, ricacciare e seppellire il male nell’inconscio anziché rimuoverlo. Come chi crede di eliminare la morte, eliminando il pensiero della morte, o come chi si preoccupa di stroncare la febbre, senza curarsi della malattia, di cui essa è solo un provvidenziale sintomo rivelatore. San Giovanni diceva che se affermiamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e facciamo di Dio un bugiardo (cf 1 Gv 1, 8-10); Dio, infatti, dice il contrario, dice che abbiamo peccato. La Scrittura dice che Cristo "è morto per i nostri peccati" (cf 1 Cor 15, 3). Togli il peccato e hai vanificato la stessa redenzione di Cristo, hai distrutto il significato della sua morte. Cristo avrebbe lottato contro dei semplici mulini a vento; avrebbe versato il suo sangue per niente.

Ma il dogma dell’Immacolata ci dice anche qualcosa di sommamente positivo: che Dio è più forte del peccato e che dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia (cf. Rom 5,20). Maria è il segno e la garanzia di questo. La Chiesa intera, dietro di lei, è chiamata a divenire "tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata" (Ef 5, 27). Un testo del concilio Vaticano II dice: "Mentre la Chiesa ha già raggiunto nella beatissima vergine la perfezione, con la quale è senza macchia e senza ruga, i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato; e per questo innalzano gli occhi a Maria, la quale rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti" (LG, 65).

commenti
  1. Jole ha detto:

    Il titolo di questo brano dice il vero: IL MONDO HA PAURA DI TUTTO FORCHE\’ DEL PECCATO.Ma il mondo ha paura dell\’immediato. Ha paura di non avere da mangiare domani, ha paura di non potersi curare in tempo a causa della sanità che non funziona, ha paura delle guerre che incombono, dei figli che devono crescere in questo mondo sottosopra…….e vogliamo dargli torto? Ma Gesù cosa farebbe al nostro posto? Dopo aver fatto una preghiera la mattina ed essersi affidato al Padre, si darebbe da fare x gli altri……o no? In una situazione come quella che viviamo è facilissimo cadere nel peccato, e non mi riferisco alla condizione di peccatori che ci contraddistingue come uomini, ma a quei peccati che potremmo evitare, se solo avessimo il tempo di riflettere……ma x fortuna ci sono i tempi forti della chiesa che ci danno questa possiblità. Ci fermiamo, rallentiamo, respiriamo….e riflettiamo…..ma sopratutto….SPERIAMO. Mi auguro che a tutto questo la chiesa non voglia aggiungere penitenze straordinarie in quanto la gente che conosco io fa penitenza ogni giorno, e non faccio retorica. A volte mi guardo in giro e mi rendo conto di quanto siano migliori di me quelli che in chiesa non vanno mai……..Forse tutto quello che ci accade intorno ha anche il subdolo scopo di distoglierci dalla nostra interiorità, così che non ci ascoltiamo più…..che confusione!!!davvero!Per me questo che viene è il Natale della Speranza, sotto ogni punto di vista. L?ho concepito così fin dall\’inizio, forte del fatto che la speranza cristiana è CERTEZZA.Scusa lo sfogo……………….un abbraccio

  2. Davide ha detto:

    Niente scuse….anzi grazie, un abbraccio a te

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